Ci sono lacrime di gioia e ci sono lacrime di rabbia. E a volte le lacrime possono sgorgare per entrambe questi sentimenti, contemporanei. E sono le lacrime che si sono viste dopo Gara 2 nel box del Floramo Monaco Racing Team. Ma andiamo con ordine.
Il primo round del CIV edizione 2014 si è appena concluso e si possono fare i primi bilanci, sul Campionato e sullo stesso team, ma facciamo un po’ di storia: l’entusiasmo per il “long week end” di gare, la festa dell’inizio ufficiale della stagione agonistica è stato, di fatto, un po’ spento dal meteo, i tempi più lunghi di una ventina di secondi, le qualifiche e i warm up falsati da una pioggia
intermittente che, a tratti, trasformava i 1.141 metri del rettilineo in un fiume sul quale le moto, trasformate in idrovolanti, sollevavano inquietanti scie d’acqua. Alcuni si avvantaggiavano di questa situazione riuscendo ad effettuare il tempone in qualifiche senza pioggia, altri – come Federico Monti – ne risentivano, e il pur bravo pilota del team Floramo Monaco finiva con il doversi accontentare della quindicesima casella nella starting grid.
Ma qui si impone un inciso. Lo storico – sulle piste nazionali e internazionali – nome “Monaco” da quest’anno viene affiancato da quello di Floramo, uno dei tradizionali sponsor del team che da questa stagione 2014 ha deciso di entrare in una vera e propria partnership con Ernesto e Alberto Monaco, trasformando quindi il nome del team con l’allargamento al proprio logo aziendale, una impresa italiana ma con ampio respiro internazionale, operativa nel settore delle analisi chimiche e nei controlli qualità dotata di un know how tecnologico che la pone al vertice in Europa. Va da sé che un’azienda con questo DNA non si sarebbe impegnata in prima persona sa non con una struttura che potesse garantire la medesima qualità nel campo dei motori e delle competizioni, tenuta anche conto la passione e la competenza del suo “patron”, già impegnato personalmente come pilota sulle
quattro ruote.
Tornando al “Mugello Circuit” di questo week end di esordio del massimo campionato nazionale delle due ruote, dopo le piogge torrenziali di venerdì che hanno pesantemente influenzato le prove libere e il Q1, dopo la pioggerellina fitta ed intermittente che il sabato mattina ha afflitto anche il Q2, siamo arrivati al sabato pomeriggio, con un cielo ancora plumbeo ma senza pioggia e una
temperatura che si era alzata di ben 9° dagli 11° delle prime libere. I quattordici giri di Gara1 hanno iniziato a godere dei primi sprazzi di sole, un trenino di testa composto da cinque, sei piloti imponeva subito alla gara un ritmo all’altezza dell’impegno che il
CIV richiede. Federico, che partiva dalla quindicesima posizione, iniziava a lottare per liberarsi della – sempre pericolosa – bagarre del gruppone di centro dando il suo meglio nel secondo e nel quarto settore della pista, quelli più guidati, con una progressione che lo portava, nello spazio di metà gara a risalire dal 15° all’11° posizione e da questa gli faceva superare altri quattro avversari
in un solo giro arrivando alla settima piazza dall’ottavo giro.
Tuttavia il gruppetto dei primi sei aveva ormai inserito un distacco di una decina di secondi dagli inseguitori capitanati da Monti il quale, probabilmente, mancando una “lepre” da mettere nel mirino per andare a prenderla, terminava la gara un po’ demotivato facendosi riassorbire dal gruppone e scivolando al decimo posto.
Gara2, domenica, proponeva un altro copione: il sole, finalmente apparso con decisione, portava l’asfalto ad una temperatura di 38° (erano 11° nelle prime libere del venerdì!) e predisponeva ad una gara stellare. Tutti gli spettatori, sia i competenti addetti ai lavori, sia il semplice pubblico che applaudiva dalle tribune, concordavano alla fine sul fatto che lo spettacolo offerto dalle 600
upersport del CIV aveva superato di gran lunga quello medio della MotoGP, ma andiamo con ordine.
Federico partiva subito all’attacco guadagnando una posizione al giro, nei primi tre della gara, poi riscendeva ancora di qualche posizione per lanciare quindi l’attacco a metà gara, portandosi dall’ottava alla prima posizione tra i 7° e l’11° giro con una gara che emozionava non solo il suo crew nel box ma anche lo speaker, il pubblico e il commentatore televisivo, in ogni caso il gruppo dei primi dieci era racchiuso in una manciata di decimi di secondo e sorpassi e controsorpassi continuavano a modificare la configurazione della gara.
Federico resisteva ancora un po’, scendendo alla seconda posizione a tre giri dalla fine ma doveva cedere negli ultimi due giri concludendo la gara al settimo posto, un settimo posto, comunque, a soli cinque decimi dal vincitore, che vedeva i primi tre racchiusi in cinque centesimi (solo due millesimi tra il vincitore e il secondo!).
E qua, con la bandiera a scacchi, si scioglieva la tensione della passione e si scioglievano le lacrime, di gioia nel vedere un pilota dalle grandi potenzialità che finalmente le esprimeva con vis agonistica e intelligenza, vincendo anche gli strascichi di una recente brutta caduta che, forse, lo aveva anche influenzato nei giorni precedenti, ma anche la rabbia per quelle posizioni che ha dimostrato ampiamente di meritarsi e che il freddo resoconto dei tabulati dei tempi gli ha negato, ignorando del tutto la grande prestazione del pilota, perché ai semplici tabulati manca una cosa fondamentale: il cuore. Quel cuore che Federico Monti ha tirato fuori nella sua emozionante rincorsa e quel cuore che Ernesto Monaco dimostra di possedere, ad arricchire la sua grande esperienza. Quel Cuore che rende il Floramo Monaco Racing Team una vera squadra, e non una semplice espressione numerica
su un tabulato.
La stagione è appena iniziata: ne vedremo delle belle. Stay tuned, friends!…
Si ringrazia per il supporto la Floramo Corporation, la Ricel Fork Lift, Castello di Banchette, Domino Group, Pirelli, Honda Italia, Mwr Air Filter, Andreani Group, K-ers srl.